24 Set Il trapianto rigenerativo
Nell’ambito dei nostri incontri con gli specialisti del Centro Medico Benvita, chiacchieriamo oggi col dottor Franco Perego, chirurgo plastico presso il poliambulatorio di via Cavallotti, che ci travolge di genuina passione per la sua professione.
Buongiorno dottor Perego, parliamo di trapianto di capelli. Ci spiega perché il Centro Medico Benvita è all’avanguardia in questo settore?
La correggo: non parliamo di trapianto di capelli, ma di trapianto rigenerativo di capelli. Benvita è all’avanguardia perché effettuerà, primo centro in assoluto, proprio il trapianto rigenerativo di capelli.
Qual è la differenza?
Il trapianto rigenerativo è il punto di arrivo di un percorso medico-scientifico. Per spiegarle bene la differenza occorre iniziare facendo un passo indietro e illustrando a grandi linee che cosa offre oggi il mercato per chi ha problemi di caduta di capelli.
I trattamenti in commercio sono tanti, sia come integratori, sia come shampoo o lozioni varie, e sono assunti in grandi quantità dai pazienti, sia localmente (sul cuoio capelluto), sia per via orale. Il problema dei capelli è talmente sentito da chi soffre di diradamento o di calvizie, che i pazienti sono disposti ad assumere questi prodotti sebbene per molti di questi vi siano gravi controindicazioni e effetti collaterali non indifferenti.
Quindi, presso il centro Benvita, si può affrontare il problema in altro modo, abbandonando la strada dei prodotti potenzialmente dannosi?
Sì, certamente. Ma il discorso è più ampio e dobbiamo completare la descrizione di ciò che oggi si presenta davanti a chi cerca una soluzione per i suoi problemi al cuoio capelluto. Il trapianto è una delle strade: oggi esistono chirurghi plastici specializzati nel trapianto di capelli, con interventi che possono costare fino a 12mila euro, durano 5-6 ore e provocano una cicatrice lunga una spanna dietro alla nuca. È una soluzione che, ovviamente, non è alla portata di tutti. La strada alternativa porta ad affidarsi a soluzioni come i parrucchini o i capelli sintetici che possono provocare, però, anche infezioni o reazioni di rigetto.
Quindi? A questo punto siamo pronti a capire perché Benvita è all’avanguardia in questo settore?
Sì, ora sì: è accaduto che quattro anni fa, presso l’Università di Padova, abbiamo iniziato un percorso sulle ustioni e sulle ulcere con un nuovo medical device che si chiama “Rigenera” e che ormai viene utilizzato in 47 nazioni in tutto il mondo.
Che cos’è “Rigenera”?
È una specie di macinino in cui vengono inseriti frammenti di tessuto; c’è poi un motore che fa girare un’elica che disgrega meccanicamente i flustoli di tessuto. Se quel che esce dalla griglia, costituita da 100 buchi con 6 lame per buco, e finisce sotto di essa è inferiore ai 70 micron (70 millesimi di millimetro), allora ha le caratteristiche di un microinnesto.
“Microinnesto”? Ovvero?
Il microinnesto è qualcosa che è in grado di sopravvivere, anche se non è perfettamente irrorato e, una volta sopravvissuto, è in grado di stimolare in maniera importante i tessuti in cui viene innestato. Essendo chirurgo plastico, con Rigenera disgrego cute e grasso, mentre l’ortopedico disgregherà la cartilagine, il dentista pezzettini di osso, etc.
Come è avvenuto il passaggio ai capelli?
Ad un certo punto ci siamo accorti che se funzionava in chirurgia ricostruttiva, avrebbe funzionato anche in chirurgia estetica e quindi, seguendo l’esempio di un gruppo spagnolo che si era dedicato ai capelli, abbiamo iniziato a lavorare sui capelli.
L’intervento in che cosa consiste?
Viene prelevato un pezzettino di cute di 3 mm dall’attaccatura dei capelli dietro alla testa; si mette nel Rigenera, si disgrega, si aggiunge un po’ di soluzione fisiologica e, dopo due minuti di disgregazione, si aspira con una siringa. Si passa poi in siringhe ancora più piccole e si fanno delle punturine dove mancano i capelli, dove sono più radi. Il tutto avviene in ambulatorio, in poco più di 20 minuti. Dopo ti alzi e non hai niente al di fuori di tre puntini che si riassorbono. Occorre una sola seduta che ha un effetto medio di uno o due anni, cioè fatta la seduta di 20 minuti circa, la successiva andrà fatta dopo uno o due anni.
Sembra una procedura semplice…
Lo è, in effetti. Anche se è preceduta da un lavoro di analisi molto complesso che serve ad arrivare alla diagnosi giusta, ovvero l’alopecia androgenetica. Una volta giunti a questa diagnosi il paziente può provare a stimolare i suoi bulbi e a ridare loro vita. È un po’ come prendere un campo che non è stato più arato, né fertilizzato e incominciare a dargli acqua (vasi sanguigni), nuovi semi (cellule epiteliali e bulbi piliferi), ad ararlo (con gli aghini) e in questo modo ridiamo vitalità al campo. In un periodo variabile da 1 ai 3 mesi abbiamo i nuovi capelli che in realtà sono bulbi che non erano ancora morti e che si sono rivitalizzati.
Ma se sono calvo posso farlo?
No! Se sei calvo non hai più capelli e quindi non hai più bulbi: devi fare un trapianto. Ma se non sei calvo ed hai un diradamento entro un certo limite individuato dalla diagnostica, allora si può utilizzare il metodo Rigenera.
Questo percorso che ci ha raccontato ha una sua conclusione che rappresenta anche la vera, grande novità in tema di contrasto alla caduta dei capelli. Arriviamo infatti al trapianto rigenerativo di cui ci accennava a inizio intervista: in che cosa consiste?
Quella che abbiamo descritto fino ad ora è una possibilità, ma la vera, grande, novità deriva da una riflessione recente… Abbiamo pensato infatti che, se tutto funziona così, sarebbe stato possibile poter preparare un cuoio capelluto, anche ad un grado di diradamento avanzato e che magari avremmo escluso, e approcciarlo prima con Rigenera e, tre mesi dopo, quando l’organismo sta cominciando a lavorare e ha ripreso bulbi e cellule epiteliali, con il trapianto. A questo punto, però, il trapianto diventa un trapianto rigenerativo perché, se prima a chi trapiantava i bulbi ne morivano la metà, adesso che “il campo” è già irrorato attecchiscono tutti. Abbiamo quindi creato questo trapianto rigenerativo, una vera, grande novità nel campo della chirurgia del capello. Il primo centro in assoluto in cui si fa è proprio Benvita. Il tutto, ovviamente, con metà del tempo, metà delle sofferenze, metà delle cicatrici e metà del costo.
Ringraziamo il dottor Franco Perego e ricordiamo che chi volesse contattarlo per fissare un appuntamento e sperimentare la tecnica innovativa da lui inventata, può cliccare su questo link.