shopping compulsivo

Malati di shopping

Siamo in un momento storico in cui è altissimo il desiderio di uscire di casa per fare quattro passi, prendere una boccata d’aria e regalarsi una coccola.

Già, la coccola… Spesso assume le sembianze di una tazzina di caffè o di un aperitivo anticipato, altre volte bastano quattro chiacchiere a distanza con un’amica o un giro per negozi finalmente aperti. Pertanto: sì, facciamo shopping!

Andare a fare acquisti si è trasformato, nel corso degli anni, da necessità legata alle indispensabili esigenze di vestiario a, in molti casi, vero e proprio hobby. Lo shopping è diventato un vero e proprio passatempo per molti, fino a trasformarsi, per alcuni, in una vera e propria dipendenza, come se fosse una droga irresistibile.

L’IDENTIKIT

In campo psichiatrico esiste il disturbo da acquisto compulsivo o shopping compulsivo, definito anche col termine oniomania (dal greco onios: in vendita), ovvero dipendenza dagli acquisti come impulso patologico a comprare, caratterizzato da acquisti eccessivi e relativi comportamenti che portano ad un vero e proprio disagio in grado di condizionare le normali attività quotidiane.

L’80% dei soggetti interessati dallo shopping compulsivo è rappresentato da donne, appartenenti ad una fascia d’età che abbraccia dall’adolescenza fino alla prima età adulta. In genere si tratta o di donne molto estroverse, per le quali l’acquisto compulsivo rappresenta un ampliamento della propria personalità espansiva, o donne affette da disturbi d’ansia, scarsa autostima o depressione, che usano lo shopping sfrenato come una sorta di sollievo, di oasi felice alla quale abbeverarsi; un metodo, insomma, per spegnere temporaneamente un malessere interiore.

I SINTOMI

Questo disturbo è spesso associato ad altre patologie psichiatriche quali ansia, disturbi dell’umore, disturbi legati all’uso di sostanze e disturbi alimentari. Inoltre, i soggetti che vivono lo shopping in maniera patologica manifestano sempre ansia o tensione prima di fare shopping e un senso di sollievo transitorio dopo l’acquisto, prima di essere travolti dal senso di colpa. Ma come si distingue un grande piacere nel fare shopping dalla vera e propria dipendenza? Uno studio dell’Università di Bergen (Norvegia) ci aiuta a capire meglio questa differenza. È stato approntato un test che dà la possibilità di generare un’autodiagnosi, in modo da capire se quell’irrefrenabile desiderio di acquistare sia dovuto a qualcosa di più profondo rispetto al volersi vedere con qualcosa di nuovo addosso.

I sintomi individuati e in cui ci si dovrebbe riconoscere sono:
1.L’acquisto per cambiare l’umore
2.Pensiero continuo allo shopping
3.La sensazione di dover acquistare sempre di più per avere la stessa soddisfazione provata in precedenza
4.Fare così tanti acquisti da interferire con i doveri della quotidianità
5.Sentirsi male se non si riesce a fare shopping
6.Acquistare così tanto da mettere a rischio il benessere personale
7.Decidere di comprare meno, senza riuscirci

LA CURA

Come si supera il disturbo da acquisto compulsivo? Come ci si cura? Negli ultimi anni ci si è concentrati sull’uso di farmaci antidepressivi e sulla terapia cognitivo-comportamentale ed i risultati hanno dimostrato come una combinazione dei due approcci risulti più efficace rispetto alla scelta di uno dei due.

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Redazione Benvita
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