intestino irritabile

Se l’intestino è irritabile

La sindrome dell’intestino irritabile, nota una volta come colon spastico o colon irritabile, è un disordine gastrointestinale cronico che interessa il 10% circa della popolazione. Ne soffrono prevalentemente i soggetti tra i 20 e i 40 anni ed è più comune nelle donne che negli uomini. Può risultare dolorosa e debilitante e influire negativamente sulla qualità della vita, arrivando anche a causare ansia e depressione. Si manifesta in due modi: in relazione alla defecazione e in associazione con un cambiamento nella frequenza o nella consistenza delle feci.

LE CAUSE

Non esiste una causa ben definita dell’intestino irritabile. Anzi, potremmo dire che la causa è decisamente sconosciuta poiché non esistono esami di laboratorio, RX o anatomopatologici che possano determinarla. Vi sono molti fattori che possono scatenare o aggravare i sintomi gastrointestinali: emotivi, alimentari, ormonali o l’assunzione di farmaci. Sul piano fisiopatologico si è arrivati alla conclusione che la sindrome dell’intestino irritabile sia determinata da una combinazione di fattori psicosociali e fisiologici. Per quanto riguarda i fattori psicosociali, sono stati riscontri notevoli casi di pazienti con disturbi d’ansia e disturbi del sonno che manifestano la sindrome dell’intestino irritabile. In alcuni casi i pazienti trasformano un conflitto emotivo in disturbo gastrointestinale, spesso con forti dolori addominali. Visti i fattori psicosociali, proviamo a vedere quali possono essere quelli fisiologici. Si tratta dell’alterazione della motilità intestinale, dell’aumento della sensibilità intestinale e di fattori genetici e ambientali. L’aumento della sensibilità intestinale, in particolare, può dipendere da un rimodellamento delle vie neurali nell’asse cervello-intestino.

COME SI MANIFESTA

Come dicevamo in principio, i primi sintomi legati alla sindrome dell’intestino irritabile si riscontrano nei soggetti intorno ai 20 anni e sono generati da stress o alimentazione. I soggetti affetti da questa sindrome cominciano ad avere dei riscontri a livello intestinale, sia per quanto riguarda la frequenza delle defecazioni, sia per quanto concerne la consistenza delle stesse. Il tutto è accompagnato da dolori o fastidi addominali, spesso localizzati nella parte bassa dell’addome.

A CHE COSA SI ACCOMPAGNA

Può accadere che chi soffre di sindrome dell’intestino irritabile possa sviluppare altri disturbi gastrointestinali. Questi possono essere sangue nelle feci, perdita di peso, vomito persistente, dolori addominali molto intensi, urgenza a defecare anche di notte, feci evidentemente maleodoranti…

COME INTERVENIRE

La sindrome dell’intestino irritabile può essere affrontata con un cambio di dieta, evitando cibi che notoriamente producono gas intestinale o che possono indurre diarrea; con un aumento di cibi contenenti fibre, soprattutto per i soggetti con stipsi; con una terapia farmacologica mirata, in base ai sintomi dominanti manifestati dal paziente.

Per ogni ulteriore informazione o per una visita di controllo, a questo link si possono contattare gli specialisti del Centro Medico Benvita.

Redazione Benvita
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