Covid e salute mentale

Covid e salute mentale

Incontriamo la dottoressa Maria Silvia Bottani, psichiatra presso il Centro Medico Benvita, che ci racconta del rapporto tra Covid e salute mentale. Scopriamo cioè come la pandemia e i fattori ad essa socialmente correlati stiano causando problemi di salute mentale, tra cui stress, disturbi d’ansia e disturbi depressivi.

Buongiorno dottoressa, quali conseguenze ha portato la pandemia a livello psichiatrico?
L’aumento del rimuginio e della ruminazione idetica ha spesso causato uno stress cronico che è alla base di un incremento di disturbi d’ansia e depressione. Nei soggetti maggiormente esposti anche di disturbo post-traumatico da stress.

Ci sono dei dati che possano rendere più comprensibile questa condizione?
Sì. I dati epidemiologici indicano, ad esempio, che la depressione nel 2020 è stata la prima causa di disabilità in Italia e ha portato ad un incremento del 30% delle prescrizioni di famaci antidepressivi. La pandemia da Covid-19 sta provocando conseguenze sulla salute mentale tali da spingere l’Organizzazione Mondiale della Sanità ad affermare che la tutela della salute mentale è una delle priorità assolute in questa fase della pandemia. Potremmo dire che la covid-fobia sia il nuovo “volto” dell’ansia e della depressione.

Qual è, quindi, il rapporto tra Covid e salute mentale?
Solo se pensiamo a come è cambiato il nostro vocabolario, capiamo quanto la pandemia ci abbia cambiati. Durante il periodo di emergenza sanitaria abbiamo imparato ad utilizzare dai mezzi di comunicazione termini come “tampone”, “asintomatico” o “quarantena”, dapprima termini sconosciuti, ora sostantivi abituali di questa attuale “ normalità”. E’ facile quindi intuire che la pandemia mondiale abbia colpito e manifestato i suoi effetti non solo nel fisico delle persone affette dal virus ma anche nella mente di ciascuno di noi.

In che modo si sono manifestati questi effetti?
Ad esempio, la coesistenza prolungata a casa può aver aumentato i disadattamenti delle dinamiche familiari. Il cambiamento nella routine a causa di misure di distanza sociale da adottare, nel lavoro e nelle relazioni affettive, possono avere avuto un impatto dirompente sulla popolazione. A tutto questo si aggiungono le difficoltà economiche e la disoccupazione, la morte dei propri cari e la difficoltà nell’eseguire i rituali di addio, che solitamente rendono la morte un evento della vita e non un evento “straordinario”.

Come si inserisce in questo contesto l’incremento dei casi di ansia e depressione a cui faceva riferimento in precedenza?
L’aumento di disturbi d’ansia e depressione è causato dal fatto che ciascuno di noi ha visto nel Covid-19 un “nemico invisibile”. Lo stato d’ansia ci ha portato ad una catena di pensieri e quesiti: perché è successo proprio a me? perché mi sento così triste? perché reagisco in questo modo? Tali forme di pensiero possono essere causa della comparsa di sintomi depressivi.

In termini clinici, lo stato d’ansia è un adattamento naturale ad uno stato di allerta, di pericolo. Se questo stato viene mantenuto per lungo tempo può diventare cronico. L’ansia cronica ci fa vivere sempre di corsa, con la sensazione costante di essere in ritardo, di non arrivare mai in tempo, di avere un futuro incerto ed insicuro, pieno di insidie. Se le cause dell’ansia si mantengono nel tempo, inconsapevolmente ci convinciamo che i nostri meccanismi per contrastare l’ansia siano inefficaci. Ci esauriamo quindi psicologicamente, fino a sentirci inadeguati, inadatti, incapaci. E’ allora che compaiono i sintomi depressivi, dapprima come disturbi di disadattamento, ma successivamente determinando in alcuni soggetti veri e propri quadri depressivi.

Quali altre problematiche sono intervenute in seguito alla pandemia?
Un’altra importante variabile, modificata in corso di pandemia, è un alterazione significativa sia della nostra quantità, sia della qualità del sonno. Le ore di riposo sono ridotte e le notti poco ristoratrici: accompagnate a giorni di ansia e stress, hanno creato circoli viziosi e sintomi di tipo ansioso-depressivo.
Vi sono poi i disturbi di panico. Possono manifestarsi inizialmente con tachicardia e sintomi di irrequietezza ed inquietudine. Portano poi a senso di ottundimento, vertigine, perdita di equilibrio, sudorazione e senso di peso retrosternale, talora con sintomi simili ad un attacco cardiaco. L’attacco di panico va sempre curato, ricercandone le cause primarie perché spesso conduce il paziente in pronto soccorso.

Tutti noi che abbiamo vissuto la pandemia, siamo stati esposti ad un fenomeno grave, sia per la sua dimensione, sia per le sue conseguenze sulla salute e sulla quotidianità. Si può riscontrare tra i disturbi anche quello legato allo stress post-traumatico?
Sì: il disturbo da stress post-traumatico è tra i disturbi ansioso depressivi più seri. Si può manifestare in soggetti esposti ad eventi gravi (lutti importanti, terremoti, incidenti, etc), ma anche in soggetti particolarmente fragili e/o con patologie psicologiche pregresse (preesistenze) che li predispongano allo sviluppo di tale quadro clinico. Il disturbo evolve con sintomi depressivi ed umore a volte rabbioso, pensieri intrusivi e rimuginazioni sull’evento che li ha causati. Insonnia, stato di ansia costante, talora con angoscia emergente vera e propria, completano il quadro.

Per concludere, che consiglio si sente di dare?
È importante individuare precocemente le alterazioni psicologiche sopramenzionate. Ciò consentirebbe di individuare il programma terapeutico più adatto a ciascun paziente, sia con terapie psicologiche che psicofarmacologiche adeguate. Possiamo dire che lo “stress da pandemia” è una condizione quasi nuova rispetto a quanto conosciuto nella comune pratica clinica. Questo a causa di una miscela di stress non convenzionale che non ha colpito solo il nostro presente, ma ha reso significativamente incerti i nostri progetti e la nostra visione del futuro.

Ringraziamo la dottoressa Bottani e ricordiamo che, cliccando su questo link, potrete entrare in contatto con gli specialisti del Centro Medico Benvita.

Redazione Benvita
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