09 Mar Burnout genitoriale: quando
si vorrebbe mollare tutto
Il ritorno della DAD nel novero dei provvedimenti presi per contenere il diffondersi dei contagi da Covid-19, ha nuovamente portato milioni di italiani a confrontarsi con una dinamica tanto naturale quanto poco esplorata: la convivenza forzata con i propri figli.
CHE COS’E’ IL BURNOUT
Quando lo stress quotidiano derivato dall’attività genitoriale diventa insopportabile fino a manifestarsi come cronico, si parla di “burnout”. Ma che cosa si intende per burnout? È un termine inglese che, letteralmente, significa “bruciato” o “scoppiato”. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha definito la sindrome da burnout come derivante da stress cronico associato al contesto lavorativo. Nasce quindi come “fenomeno occupazionale”. Nel tempo, oltre a quello professionale, si è giunti a catalogare come burnout anche quello che si sviluppa ed esplode tra le mura domestiche: il burnout genitoriale, anch’esso derivato da uno stress cronico mal gestito. Per burnout genitoriale si intende, pertanto, un intenso esaurimento emotivo che porta inizialmente mamma e/o papà a sentirsi logorati, saturi, con la misura colma nel rapporto con i propri figli, fino a diventare distaccati da essi e insicuri delle proprie capacità genitoriali.
Questo tipo di esaurimento può avere gravi conseguenze, sia per il genitore, sia per il figlio, perché aumenta il desiderio di fuga dell’adulto e l’incuria verso la prole.
LA VARIANTE GENITORIALE
Dai risultati di molti studi sul tema, emerge come oggi i genitori siano sottoposti ad una fortissima pressione sociale. Pressione che questi trasferiscono, generalmente, sui figli, caricandoli di aspettative, ma che comunque sedimenta anche dentro di loro. Oltre a questo carico che definiremmo “sociale”, da circa un anno, in molti Paesi tra cui l’Italia, si è insinuata un altro di tipo di pressione, quella legata alla convivenza forzata legata alla didattica a distanza, la cosiddetta DAD.
Ma che cosa succede a chi cade in burnout genitoriale? Che cosa accade a queste madri e questi padri che si trovano improvvisamente a cercare una via di fuga dai loro figli?
Il comportamento di questi soggetti è stato analizzato da diversi studi e si è dimostrato come, con l’accumulo di stress, nei genitori si metta in atto una vera e propria trasformazione, arrivando ad assumere un atteggiamento opposto a quello a cui erano abituati e avevano abituato i loro figli. Anzi, per dirla proprio bene bene, si è riscontrato come il burnout sia la causa soprattutto di tre comportamenti da parte dei genitori: il desiderio di fuga, il desiderio di abbandono e la violenza verso i figli. I desideri di fuga e abbandono hanno col burnout una relazione circolare: il burnout genera un desiderio di abbandono e di fuga che, a sua volta, provoca un aumento di burnout dato dalla frustrazione, che fa aumentare il desiderio di fuga e abbandono… Gli atti violenti, invece, sono una diretta conseguenza del burnout e non si inseriscono in nessuna dinamica circolare.
IL PARADOSSO DEL BURNOUT
L’aspetto paradossale del fenomeno burnout è che, anche senza considerare le situazioni generate da convivenza forzata, si generano comportamenti sbagliati, o addirittura pericolosi, proprio quando si tenta di fare qualcosa di buono per i propri figli, ovvero ritagliandosi più tempo per stare con loro. Questo perché, come abbiamo visto, si va incontro ad una pressione eccessiva che troppo tardi ci si accorge di non saper gestire.
Nel caso invece del burnout genitoriale da DAD (o da Covid, se si vuole evidenziare la causa anziché l’effetto), siamo di fronte ad un accumulo di stress dovuto ad una quotidianità stravolta da provvedimenti esterni che noi sentiamo di subire. Sono fonte di stress sia la condizione di convivenza forzata con i propri familiari (figli in particolare, con i quali non siamo abituati a condividere spazi e tempi per così tanto tempo), sia la situazione esterna che ci porta a stare più in casa di quando si viveva in condizioni di apparente normalità.
CHE COSA FARE?
I consigli per affrontare la sindrome da burnout sono nella direzione della cura di sé. Avere cura di sé, chiedere aiuto quando si avverte il raggiungimento della soglia limite, è una forma di tutela sia per se stessi, sia per i propri figli.
Per ogni consiglio gli specialisti del Centro Medico Benvita sono disponibili seguendo questo link.