17 Giu L’importanza dell’attività fisica
L’Organizzazione Mondiale della Sanità indica delle linee guida per i livelli di attività fisica che vengono poi recepite dai singoli Paesi.
Ad esempio, per bambini e adolescenti l’OMS raccomanda almeno 60 minuti di attività fisica al giorno ad intensità moderata o vigorosa per agevolare il benessere degli individui, mentre per gli adulti (dai 18 anni in poi) 150 minuti alla settimana di attività ad intensità moderata.
Attenzione: si parla di attività fisica, non di sport. Che cosa significa esattamente?
Per attività fisica si intende un qualunque movimento del corpo prodotto dai muscoli utilizzando energia: si parla dunque sia di sport “classico”, sia di altro genere di attività che generano movimento come giocare, camminare, dedicarsi ai lavori domestici, al giardinaggio o qualsiasi altra cosa che ci faccia stare in movimento.
DIAMO I NUMERI
Ora, per capire meglio di che cosa stiamo parlando, è bene snocciolare un po’ di numeri che, apparentemente noiosi, sono indispensabili per comprendere il fenomeno.
In Italia sono oltre 20 milioni le persone dai 3 anni in su che praticano uno o più sport con continuità o saltuariamente. Nella fascia d’età che ci interessa in questo contesto, gli under 40, la pratica sportiva è massima tra gli 11 e i 14 anni, un triennio in cui il 70,3% dei ragazzi si dedica ad uno sport. Di questi il 61% in modo continuativo e il 9,3% in maniera saltuaria.
Tra i bambini fino ai 10 anni è il nuoto lo sport più gettonato, col 43,1% di preferenze, mentre tra gli under 35 il 33,6% predilige il calcio.
Guardando più nel dettaglio, tra gli under 40 gli sport più praticati sono:
- Calcio e calcetto tra i maschi, col picco tra gli 11 e i 19 anni, fascia in cui il 60,1% degli individui li pratica
- Ginnastica, aerobica e fitness tra le femmine, con un picco nella fascia d’età 20-40 anni, in cui vi si dedica il 46,3% delle donne
Sport e attività fisica, inoltre, sono strettamente connessi all’età: abbiamo già citato il primato detenuto dagli 11-14enni, ma bisogna estendere il discorso fino ai 24 anni, col 63,4% di chi pratica almeno uno sport tra i 15 e i 17 anni e il 54% tra i 18 e i 24 anni. Dai 25 anni in poi ci si comincia a impigrire, con la curva della pratica sportiva che decresce di pari passo con l’aumentare dell’età.
Nel grafico sottostante possiamo vedere quanti giorni dedicano all’attività fisica i giovani tra gli 11 e i 15 anni. Solo il 9,5% osserva i consigli dell’OMS.
I BENEFICI DELL’ATTIVITÀ FISICA…
Bene, ma qual è il reale beneficio dell’attività fisica o della pratica di uno sport? E a quali rischi può andare incontro il fisico in seguito ad un’inattività, soprattutto in giovane età?Svolgere un’attività fisica con regolarità ha, per la nostra salute, la stessa valenza di seguire una terapia farmacologica nel modo corretto o sottoporsi ad un percorso riabilitativo.
Camminare un po’ di più rinunciando a trovare un parcheggio il più vicino possibile al nostro ufficio, o andare in bicicletta anziché in auto per spostarsi in città per le piccole commissioni, sono azioni che, compiute regolarmente, apportano benefici evidenti al nostro corpo. Aumento del benessere muscolare, riduzione del rischio di ipertensione e malattie coronariche, del rischio di ictus, diabete e depressione, del rischio di cadute e fratture di anche o vertebre, sono i principali benefici di cui godrà il nostro fisico con piccoli, ma costanti accorgimenti di incremento della nostra dinamicità. Inoltre, per chi fosse interessato o ne avesse bisogno, sono ottimi controllori del peso corporeo.
L’attività fisica in età infantile promuove benefici fisici, mentali e cognitivi; in età pre-adolescenziale e adolescenziale, in un periodo di formazione e definizione del nostro corpo, il contributo dell’attività fisica risulta ancor più rilevante, se non fondamentale. Con l’esercizio fisico, infatti, aumentano le energie fisiche, migliora la qualità del sonno, l’autostima e vengono scaricate le tensioni.
…E I RISCHI DELL’INATTIVITÀ
Detto dei benefici, quali sono i reali rischi di una inattività fisica?
Anche in questo caso i numeri ci vengono incontro e questa volta ci travolgono raccontandoci che al quarto posto tra i più importanti fattori di rischio di mortalità nel mondo (sì: 4° posto nel mondo!) c’è proprio l’inattività fisica. 3,2 milioni di persone muoiono ogni anno perché non sufficientemente attive.
L’inattività fisica sembra strettamente correlata al benessere economico: il 41% degli uomini e il 48% delle donne dei Paesi ad alto reddito risultano insufficientemente attivi, contro il 18% degli uomini e il 21% delle donne dei Paesi a basso reddito. Il rischio di mortalità delle persone insufficientemente attive è del 20-30% in più rispetto alle persone che praticano almeno mezz’ora di attività fisica, anche solo moderata, ogni giorno. Guardando alla fascia d’età tra gli 11 e i 15 anni, il rischio sovrappeso e obesità è molto diffuso, più nei maschi che nelle femmine: 13,5%, 11,9% e 10,3% nelle ragazze di 11, 13 e 15 anni e 19%, 19,8% e 20,8% nei ragazzi loro coetanei.
L’attività fisica è quindi fondamentale ad ogni età e anche svolgerne poca è sempre meglio che non svolgerne affatto. Prediligere una camminata o prendere la bicicletta anziché andare in macchina, sono carezze di benessere che regaliamo al nostro fisico e, per quanto riguarda i più giovani, sono un investimento psico-fisico dal valore inestimabile.