19 Ott Speciale sonno:
se dormire male è un problema di… testa
Incontriamo il dottor Massimiliano Dieci, psichiatra presso il Centro Medico Benvita, col quale affrontiamo un’altra tappa della nostra esplorazione dei disturbi del sonno. In particolare col dottor Dieci cerchiamo di capire in che modo i disturbi del sonno possono sfociare in problemi psichiatrici e quali patologie psichiatriche portano con sè i disturbi del sonno.
Buongiorno dottor Dieci, perché i disturbi del sonno possono diventare un problema psichiatrico?
I disturbi del sonno rappresentano un’importante questione nell’ambito della psichiatria per un doppio motivo: da un lato i problemi di insonnia possono favorire l’insorgenza di disturbi psichici, dall’altro molti disturbi psichici hanno tra i loro sintomi problemi del sonno.
Quali sono le patologie psichiatriche che presentano con maggior frequenza disturbi del sonno?
I disturbi del sonno sono estremamente comuni nelle depressioni e negli altri disturbi dell’umore, nei disturbi d’ansia, ma anche nei disturbi di personalità e nei disturbi dl comportamento alimentare. I dati epidemiologici indicano che oltre il 50 % dei pazienti che si rivolge ad uno specialista psichiatra manifesta anche un problema del sonno.
L’insonnia è l’ovvia traduzione, forse la più popolare, dei disturbi del sonno. Quanto è causa di problemi psichiatrici e quanto ne è la conseguenza?
Oggi in realtà si tende a non differenziare più fra insonnie primarie e insonnie secondarie, cioè legate ad altri disturbi. Si parla genericamente di insonnia quando si è in presenza di un’insoddisfazione soggettiva riguardo al sonno (difficoltà ad iniziare o a mantenere il sonno, o risvegli precoci) presente per almeno tre volte a settimana e per un periodo di almeno tre mesi, con una compromissione del funzionamento diurno, ovvero diminuzione delle performance, disturbi dell’umore, fatica, o disturbi dell’attenzione.
Quando ci si trova in presenza dei sintomi di cui ci ha appena parlato, a quale trattamento bisogna affidarsi?
Se l’insonnia si associa ad un altro disturbo psichico in molti casi è necessario impostare un trattamento per entrambi i disturbi. Le terapie per l’insonnia comprendono sia approcci psicologici, come la terapia cognitivo comportamentale, sia approcci farmacologici come le Benzodiazepine, ma anche farmaci diversi come alcuni antidepressivi e alcuni antipsicotici.
I trattamenti farmacologici contro l’insonnia hanno delle controindicazioni?
Le controindicazioni che possiamo individuare sono legate per lo più al “fai da te”. La terapia farmacologica dell’insonnia è infatti spesso gestita con ricette improvvisate, di conseguenza spesso si commettono errori gravi come l’assunzione di benzodiazepine di tipo sbagliato e per periodi inadeguati, magari utilizzando farmaci a lunga durata d’azione che provocano sonnolenza ed effetti collaterali anche gravi durante il giorno. Il suggerimento è di rivolgersi sempre al proprio medico e, se necessario, ad uno specialista.
La “sindrome delle gambe irrequiete” (trattata già da Benvita news in questo articolo), causa certa di disturbi del sonno, può essere arginata con qualche terapia farmacologica?
Ritengo di sì. La “sindrome delle gambe irrequiete” o “sindrome delle gambe senza riposo” è una forma di insonnia particolare e di recente definizione. È una patologia in cui il paziente una volta a letto lamenta una incapacità a restare fermo con le gambe: la curiosità è che questa forma di insonnia risponde solo a farmaci prodopaminergici che, in assenza di tale patologia, provocherebbero addirittura un effetto del tutto opposto sul sonno.
Ringraziamo il dottor Dieci ricordando che, cliccando su questo link, è possibile prendere un appuntamento con lui presso gli ambulatori del Centro Medico Benvita.