campagne di vaccinazioni

Le campagne
di vaccinazioni

Uno studio recente dell’Engage Minds HUB dell’Università Cattolica di Cremona fa emergere che il 41% degli italiani non sarebbe propenso a vaccinarsi contro il Sars-Cov-2, il virus che genera il Covid-19.
I dati non presentano grandi differenze di tipo territoriale, se non 2 punti percentuale in più nel Centro Italia, dove i “contrari” salgono al 43%. Le cifre più eclatanti dello studio, però, sono relative alle categorie che si dicono più favorevoli all’eventualità del vaccino, ovvero i giovani, col 34% e gli anziani, 29%.
I più scettici risultano invece i soggetti tra i 35 e i 59 anni che raggiungono il 48%.
Questi dati ci danno lo spunto per una riflessione più ampia sull’argomento vaccini e sull’effetto che le campagne di vaccinazione hanno avuto negli anni contro le malattie infettive più diffuse.

LE CAMPAGNE MONDIALI DI VACCINAZIONI

Bisogna innanzitutto dire che siamo a conclusione di una campagna mondiale di vaccinazioni cominciata nel 2011 e che si concluderà al termine di quest’anno e i cui risultati saranno resi noti nel prossimo futuro.
Abbiamo però già a disposizione l’esito della lotta globale alle malattie infettive più diffuse, attraverso i vaccini somministrati a partire dal 1980 e fino al 2016.
I dati principali li possiamo leggere chiaramente nel grafico sottostante che ci mostra il calo evidente del numero dei contagiati da difterite, morbillo, pertosse, poliomielite, tetano e tetano neonatale, col solo aumento per quanto riguarda la febbre gialla che, in particolare in Africa continua ad essere molto presente. Per visualizzare i dati delle malattie infettive è sufficiente cliccare sulle freccette in alto e passare col cursore sopra il grafico. Si possono facilmente notare i numeri enormemente differenti che riguardano il morbillo: la vaccinazione a tappeto ha portato in 36 anni ad una riduzione del 97% dei casi nel mondo. In particolare, nell’intero continente americano, nel 2016 i casi di morbillo riscontrati sono stati solo 12.

CIFRE E OBIETTIVI

La campagna in corso nasce sull’onda di cifre impressionanti, come i 2 milioni di bambini sotto i 5 anni che muoiono ogni anno nel mondo a causa di malattie infettive che potrebbero essere debellate avendo accesso ad un vaccino già esistente. A queste cifre si accompagnano sei linee guida fondamentali:

  • tutti i Paesi del mondo individuano come assoluta priorità l’immunità totale
  • individui e comunità comprendono l’importanza dei vaccini come diritto individuale e come responsabilità sociale
  • i benefici dell’immunità sono estesi in modo equo su tutta la popolazione
  • un intenso sistema di profilassi preventiva contribuisce a qualificare positivamente l’intero sistema sanitario di un Paese
  • le campagne di vaccinazione hanno accesso ai fondi previsti, strumentazioni di qualità e tecnologie innovative
  • tutti i tipi di ricerca, regionale, nazionale e mondiale, contribuiscono a massimizzare gli effetti del programma di profilassi che dovrebbe condurre all’immunità.

La campagna di vaccinazione 2011-2020 sta avendo dei costi che oscilleranno tra i 4 e i 7 miliardi di dollari per l’intera durata del periodo di somministrazione e, secondo le proiezioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, scongiurerà la morte di circa 25 milioni di persone.
A questi 25 milioni possiamo aggiungere i 6.820.788 casi in meno di malattie infettive che la campagna ultratrentennale tra il 1980 e il 2016 ha fatto registrare. Queste cifre sono importanti, queste cifre raccontano in maniera obiettiva la realtà e non hanno colore politico.

QUALI SONO I NEMICI

Ma quali sono i virus o le malattie infettive contro cui si sta combattendo attraverso i vaccini?
C’è ancora il morbillo, che si punta a debellare globalmente dopo gli ottimi risultati raggiunti di cui si è scritto poco fa; l’epatite B, che se affrontata secondo gli obiettivi dell’OMS dovrebbe portare alla sopravvivenza di quasi 6 milioni di persone nel mondo; il rotavirus, un virus influenzale che colpisce l’intestino; lo pneumocco, un batterio che aggredisce i polmoni; il papillomavirus; la febbre gialla; il meningococco, responsabile della meningite; l’encefalite giapponese e la rosolia.

Redazione Benvita
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